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Esaltazione della Santa Croce

Festeggiamo la Santa Croce non  per esaltare il patibolo sul quale Gesù è salito ed è morto, ma per celebrare ciò che la croce di Cristo ci ha manifestato: l’amore e ciò che ci ha guadagnato: la salvezza.

L’esaltazione della santa Croce ci fa conoscere un aspetto del suo cuore che solo Dio stesso poteva rivelarci: la ferita provocata dal peccato e dall’ingratitudine dell’uomo diventa fonte, non solo di una sovrabbondanza d’amore, ma anche di una nuova creazione nella gloria.

Da quando Cristo ha riempito d’amore e illuminato di vita la sua croce, il dolore e le altre assurdità delle nostre vicende umane hanno un senso: le condividiamo con Lui per rinascere con Lui a vita nuova. Così la croce, definitivamente piantata nel cuore e nella vita di ognuno di noi, diventa albero di vita, da cui sgorga energia divina e grazia che santifica.

È sulla croce che troviamo la manifestazione più alta dell’amore di Dio. Sulla croce Gesù realizza in modo ancora più grande quello che faceva il serpente di bronzo issato su un’asta al centro dell’accampamento. Chi guarda con fede supplice Cristo Gesù è salvo.

Quindi stiamo abbracciati alla Croce perché ci accompagni sui sentieri della verità, umilmente, senza difese. Infatti se la croce la subiamo o la trasciniamo, essa finirà per schiacciarci, ma se la abbracciamo sarà essa a portarci. Inoltre, non stacchiamoci dalla Croce se non per guardarla e imparare l’amore, lasciando che l’amore infinito che ha innalzato il Signore percuota il nostro cuore.

Con questa festa la Chiesa ci invita a ricevere questa sapienza divina, che Maria ha vissuto pienamente presso la Croce: la sofferenza del mondo, follia e scandalo, diventa, nel sangue di Cristo, grido d’amore e seme di gloria per ciascuno di noi.

La Trinità secondo le Sacre Scritture

trinitaLa dottrina della Trinità – cioè, che Dio Padre, Figlio e Spirito Santo sono tutti ugualmente ed eternamente l’unico vero Dio – può apparire difficile da comprendere, ma è il fondamento dell’insegnamento cristiano.

Sia l’Antico che il Nuovo Testamento insegnano l’unità e la trinità (o tri-unità) di Dio. L’idea che ci sia un solo Dio, che ha creato tutte le cose, viene ripetutamente sottolineata in molti versi della Bibbia; un esempio è Isaia 45:18: “Così dice l’Eterno che ha creato i cieli, egli, il Dio che ha formato la terra e l’ha fatta…: ‘Io sono l’Eterno e non c’è alcun altro'”.

La Bibbia insegna che Dio è un Dio unico, composto da tre Persone:

  • Dio Padre: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra” (Genesi 1:1)
  • Dio Figlio: “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio” (Giovanni 1:1)
  • Dio Spirito Santo: “La terra era informe e vuota… e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” (Genesi 1:2)
  • Sono tre Persone unite ma un solo Dio:

    • Unite: Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” (Genesi 1:1)
    • Distinte: Dio Padre dona il Suo unigenito Figlio Cristo Gesù volontariamente per la salvezza degli uomini; Dio Figlio si dona rivestendosi di mortalità, morendo alla croce e risuscitando il terzo giorno; Dio Spirito Santo discende per convincere i cuori di peccato. Non dimentichiamo che Gesù ha pregato il Padre che ci fosse dato il Consolatore (Giov. 14:16,17).
    • L’insegnamento della Bibbia a proposito della Trinità può essere sintetizzato come segue: Dio è una Tri-unità, in cui ciascuna Persona della Deità è ugualmente, pienamente ed eternamente Dio. Ognuno di loro è necessario, ognuno è distinto, eppure tutti e tre sono Uno solo. Il Padre è la Sorgente invisibile e onnipresente di ogni essere, rivelato in e per mezzo del Figlio (cfr. Matteo 11:27, Giovanni 14:6) e sperimentato in e per mezzo dello Spirito Santo. Il Figlio procede dal Padre, e lo Spirito dal Figlio. Con riferimento alla creazione divina, il Padre è il Pensiero che le sta dietro, il Figlio è la Parola che genera e che la fa sussistere, e lo Spirito è l’Atto che la traduce in realtà.